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  • Giacobbe diede a Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. (Genesi 25, 34)

  • Gli uomini del luogo gli fecero domande sulla moglie, ma egli disse: "È mia sorella"; infatti aveva timore di dire: "È mia moglie", pensando che gli uomini del luogo lo avrebbero potuto uccidere a causa di Rebecca, che era di bell'aspetto. (Genesi 26, 7)

  • Isacco fece una semina in quella terra e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. (Genesi 26, 12)

  • possedeva greggi e armenti e numerosi schiavi, e i Filistei cominciarono a invidiarlo. (Genesi 26, 14)

  • Tutti i pozzi che avevano scavato i servi di suo padre ai tempi di Abramo, suo padre, i Filistei li avevano chiusi riempiendoli di terra. (Genesi 26, 15)

  • Isacco riattivò i pozzi d'acqua, che avevano scavato i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano chiuso dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. (Genesi 26, 18)

  • Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: "L'acqua è nostra!". Allora egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano litigato con lui. (Genesi 26, 20)

  • Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: "Abbiamo trovato l'acqua". (Genesi 26, 32)

  • Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: "Figlio mio". Gli rispose: "Eccomi". (Genesi 27, 1)

  • Poi mise in mano a suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato. (Genesi 27, 17)

  • Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando tornò dalla caccia Esaù, suo fratello. (Genesi 27, 30)

  • Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: "Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe". (Genesi 27, 41)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina